La Notte della lunga paura

Alla ricerca di nuove specie di animali da utilizzare come nemici dell'uomo, sulla scia degli uccelli e di varie altre specie, i produttori americani arrivano persino ai conigli, solitamente presi a simbolo dell'inoffensività o della prolificità. Questo film tratta infatti della rivolta dei conigli che a causa di un malaugurato esperimento per limitarne la proliferazione diventano giganteschi e feroci. Il rancher Cole Hillman (Rory Calhoun) non sa più come fermare l'invasione dei conigli selvatici in Arizona. Lo zoologo Roy Bennett (Stuart Whitman) viene in soccorso con la moglie Gerry (Janet Leigh) inoculando ormoni e sangue geneticamente modificato in conigli cavia per impedirne la riproduzione. Uno dei conigli trattati fugge e quando si riproduce è il disastro. Alla fine, l'unica speranza è l'elettricità applicata alle rotaie di una ferrovia che funge da estremo confine per una cittadina in procinto di essere assalita dall'orda. Film di mostri degli anni '70 che vorrebbe tornare ai film di mostri degli anni '50: stesso genere di storia, stesso tipo di ambientazione (il famoso deserto di Jack Arnold), stessa pseudoscienza speciosa e stesso uso di divi di serie B o divenuti tali (in questo caso Whitman e la Leigh, peraltro perfettamente in parte). Le differenze stanno nel colore e nel fatto che le macchine della polizia sono più moderne. Simpaticamente prevedibile e del tutto di routine. Però i conigli, dopo tutto, non sono niente male. Il poster italiano era molto suggestivo