Space vampires

Un'astronave viene spedita nella coda della cometa di Halley e vi trova nientemeno che un'astronave extraterrestre con i corpi di tre alieni perfettamente conservati. Gli astronauti però muoiono misteriosamente tutti tranne Carlsen (Steve Railsback), che se la cava all'interno di una capsula di salvataggio. Una missione di salvataggio recupera gli alieni, ma uno di questi è una ragazza (Mathilda May) molto bella e molto letale: la razza aliena infatti è in grado di risucchiare la forza vitale degli umani riducendoli a gusci rinsecchiti, e naturalmente può anche impossessarsi della psiche umana. Tratto da un romanzo di Colin Wilson e prodotto dalla Cannon di Golan e Globus, è un fantahorror apocalittico che si incarta su se stesso indeciso sulla direzione da prendere e alterna sequenze di buona efficacia ad altre di una banalità sconcertante. Tobe Hooper non dà una cattiva prova di sé, ma non è in grado di dare un senso compiuto al film, che rimane irrisolto nei suoi nodi principali e vive di discreti momenti sperduti nell'interminabile lunghezza in cui si dipana una trama tutto sommato banale. Il film aspira a una grandiosità epica che non raggiunge mai, ma gli effetti speciali sono più che buoni soprattutto nei momenti horror e lo spettacolo non manca. E sarebbe comunque da vedere anche solo per Mathilda May che possiede il film con la sua bellezza e il suo fascino. Male al botteghino, è uno dei titoli che ha accelerato il disastro finale della Cannon