Prison

Nel Wyoming, un vecchio carcere viene rimesso in funzione per venire incontro al problema della sovrappopolazione carceraria e il reazionario Ethan Sharpe (Lane Smith), ex guardia carceraria, è incaricato di dirigerlo, nonostante il parere contrario della consulente Katherine Walker (Chelsea Field). Due prigionieri devono abbattere un muro nella camera delle esecuzioni ormai in disuso: così facendo una strana energia si sprigiona mandando in tilt il sistema elettrico del carcere e facendo morire un detenuto in isolamento. Sharpe mette a tacere la cosa, ma intanto qualcosa di mostruoso si è messo in movimento nel carcere e si scoprirà che la sua origine è in un passato torbido e colpevole. Con questo film il regista finlandese Renny Harlin (1959), poi distintosi soprattutto nell'action movie, comincia la sua carriera americana. Prodotto dalla Empire di Charles Band, è un horror teso e claustrofobico che sfrutta al meglio gli oscuri set di una prigione cupa e tenebrosa per ambientarvi una storia semplice e lineare, ma non priva di efficacia, con personaggi che sono sì dei prototipi (il direttore brutale, la collaboratrice umana), ma funzionano, come funziona la dinamica “retributiva” che dà giustificazione alla storia. Gli effetti speciali non sono eccezionali, ma sono usati con parsimonia e danno il loro contributo. Viggo Mortensen e Chelsea Field si fanno notare per l'impegno