Alien degli abissi

Due ambientalisti avventurosi, Jane (Marina Giulia Cavalli) e Lee (Robert Marius), riescono in qualche modo a sbarcare su un'isola vulcanica dove, all'interno del vulcano per non lasciare tracce (!), si trova uno stabilimento di una multinazionale chimica dedita allo smaltimento di rifiuti tossici. Un coriaceo ex militare, Kovacs (Charles Napier), sovrintende alle operazioni ed è inutilmente contrastato da un tormentato scienziato, il dottor Bryant (Luciano Pigozzi), che non si nasconde i pericoli dello smaltimento di rifiuti tossici e scorie radioattive effettuato in quel modo. Jane e Lee riescono a infiltrarsi e a filmare, ma sono scoperti. Il problema peggiore però è che un misterioso essere alieno attirato dalle scorie è precipitato nei pressi con le peggiori intenzioni. Sì, la trama – scritta da Tito Carpi (#Vedi#Ultimo mondo cannibalee molti film di genere) – non è un miracolo di logica e presenta parecchie incongruenze, gli effetti speciali non sono particolarmente riusciti, la recitazione (salvo quella di gloriosi caratteristi come Pigozzi e Napier) lascia talvolta a desiderare, ma, nonostante tutto questo e magari altro, il film è godibile e a livello di intrattenimento è abbastanza avvincente e divertente. Il clima è quello avventuroso-spensierato, escapista direbbe qualcuno nonostante il sottofondo ecologico, e la regia di Margheriti è come al solito dinamica e attenta a trarre il massimo dal minimo