Operazione paura

Il dottor Paul Eswai (Giacomo Rossi Stuart) è il nuovo medico condotto di un paese dove trova una situazione cupa e misteriosa a causa dell'inspiegabile morte di diverse persone. Eseguita l'autopsia di una delle vittime, Paul si convince che non si tratta di morti accidentali. Indagando in un clima di oppressione e paura, mentre le morti si succedono, il dottore capisce che la causa di tutto potrebbe derivare da villa Graps dove vive la vecchia baronessa. Uno dei trionfi visuali di Mario Bava che su una trama non banale, ma abbastanza di maniera, costruisce un film ricco di atmosfera e di suggestione che trasmette con cupa precisione un clima quasi lovecraftiano di macabra e pervasiva oppressione. È anche il film che chiude la fase eminentemente gotica di Bava, che dopo si dedicherà forse anche per il declino del genere nei favori del pubblico, a opere di altro tipo pur rimanendovi a volte vicino (come ne #Vedi#Gli orrori del castelo di Norimberga e #Vedi#Lisa e il diavolo). Ma è una chiusura all'altezza dei precedenti capolavori di Bava per intelligenza visiva ed estro artistico, anche se forse manca il senso di innovazione che aveva caratterizzato opere come #Vedi#La maschera del demonio e #Vedi#I tre volti dela paura. Giacomo Rossi Stuart, in uno dei suoi ruoli migliori, è un eroe gotico perfettamente adeguato, mentre nel cast, oltre a Erika Blanc, si nota una giovane Micaela Esdra allora nel pieno di una fitta carriera televisiva