L'Occhio nel triangolo

Un gruppo di turisti si dirige verso il Triangolo delle Bermude a bordo dell'imbarcazione di un vecchio lupo di mare (John Carradine) quando, dopo una serie di inspiegabili avvenimenti, la barca viene improvvisamente urtata da uno strano relitto emergente. Costretti a riparare su un'isola, i naufraghi scoprono il cadavere del lupo di mare e trovano rifugio in un'enorme villa apparentemente abbandonata. Ci vive invece un vecchio ufficiale delle SS (Peter Cushing), che rivela loro d'essere stato il comandante di un corpo speciale delle SS creato dagli scienziati nazisti con i cadaveri dei soldati più crudeli, trasformati in modo da poter “vivere” sott'acqua. L'ufficiale aveva affondato la nave di quei mostri ed era rimasto di guardia sull'isola, ma ora il relitto è riemerso e l'Untersee Korps, assetato di sangue e vendetta, è tornato a terra. Il vecchio ufficiale ingiunge ai nuovi arrivati di andarsene finché sono in tempo, ma forse non lo sono più. Uscito con qualche ritardo in Italia sulla scia del breve filone sul Triangolo delle Bermude, è un piccolissimo film girato nel 1975 e condotto dall'esordiente Wiederhorn con buon senso del macabro sulla base di uno spunto piacevolmente bizzarro. Certe immagini inquietanti – i nazisti che riemergono silenziosi dalle acque – rivelano un pregevole gusto espressivo e, anche quando i ferrei meccanismi della suspense tendono a prendere il sopravvento sull'impalpabile atmosfera magica e surreale, questo gusto visivo non viene quasi mai meno risolvendosi in inquadrature eleganti e sobrie. Resta però il fatto che la storia è molto esile e il suo svolgimento non riserva particolari sorprese. Brooke Adams si fa notare nei panni della concitata eroina, mentre Peter Cushing fornisce un prezioso valore aggiunto con un'interpretazione pensosa e amara e John Carradine, altra vecchia gloria dell'horror, è divertente nei panni dello scorbutico comandante della barca predestinata