Nella villa di famiglia degli Hilthon, i nipoti indifferenti si riuniscono al capezzale dello zio in attesa della morte e dell'eredità. Lo zio in effetti muore e il notaio legge le disposizioni testamentarie. Nella notte uno degli eredi viene misteriosamente ucciso e un commissario (Donal O'Brien) si installa nella villa per indagini a oltranza, impedendo a chiunque di andarsene. Un colpevole viene trovato, ma la verità, tra unghie giavanesi e misteriose invenzioni in grado di mutare gli esseri, è più orrorifica e i delitti proseguono. Scombiccherato horror dalle irresistibili incongruenze logiche, è però anche terribilmente lento e noioso, il che gli impedisce, nonostante l'esilarante sciatteria, di entrare nella categoria dei brutti ma buoni. Girato senza mezzi e senza estro, riunisce un cast singolare che comprende anche, nel ruolo di Ann (una delle nipoti), Camille Keaton, la pro tagonista del cult #Vedi#Non violentate Jennifer. Donal O'Brien è impagabile nel ruolo del commissario che, serissimo, non ne azzecca una. C'è anche Gianni Dei nel ruolo di Simon, il segretario (nonché amante) del defunto. Alta componente erotica, come si intuisce anche dal finissimo titolo. Sceneggiatura di Franco Brocani, regista dell'incredibile (e decisamente sperimentale) #Vedi#Necropolis del '70