Assassinio al cimitero etrusco

Arthur (John Saxon) è un archeologo americano che sta compiendo ricerche sugli etruschi in Toscana. Uno strano vecchio lo conduce a una tomba segreta, una scoperta straordinaria. Intanto, sua moglie Joan (Elvire Audray), in America, sta avendo strani incubi ambientati in una caverna dove avvengono omicidi rituali. Al telefono con Arthur, Joan capisce che la grotta scoperta dal marito è proprio quella dei suoi incubi e mentre le parla Arthur viene ucciso con la stessa tecnica del suo incubo. Il padre di Joan (Van Johnson) disprezzava Arthur, ma Joan vuole vederci chiaro e va in Italia con l'amico Mike (Paolo Malco), che, non tanto segretamente, l'ama. In Italia Joan incontra la contessa Maria (Marilù Tolo) nella cui casa Arthur è morto. Joan ritiene, sempre di più, che ci sia un mistero dietro la morte del marito, soprattutto perché i luoghi, dove non è mai stata, le sembrano stranamente familiari e una zingara e un vecchio la chiamano “dispensatrice di doni”, facendo criptico riferimento a qualcosa che ha a che fare con tempi antichi. Più prosaicamente suo padre in America è nei guai con una banda di malavitosi perché la droga che si aspettava di ricevere con i reperti non è arrivata. Joan trova la droga grazie al misterioso vecchio e capisce la doppia natura di suo padre. Ma è solo una questione di droga o ci sono di mezzo anche gli antichi etruschi? Nato per essere televisivo e di ampio respiro, in questa versione per il cinema il film sorvola su diversi aspetti e personaggi di una trama molto articolata e, statico e piuttosto lento nel procedere, di certo non ha ritmi cinematografici. Passa come horror, ma è piuttosto un mystery a bassa tensione con qualche sottolineatura soprannaturale e un finale che la butta sul “cosmico”. Gode di pessima fama critica, ma, pur non essendo un buon film, non è così orrendo: è girato piuttosto bene e ha un buon cast (anche se Elvire Audray non è il massimo dell'espressività). Noioso e televisivo