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Anno: 1983 Regista/Autore: L. Teague Tipologia: Nuovo
Trama
Donna (Dee Wallace) è in crisi perché il marito l'ha lasciata dopo aver scoperto un suo tradimento. Ma l'aspetta ben di peggio, perché assieme al figlioletto di cinque anni si imbatte in Cujo, un cane sanbernardo malato di rabbia e perciò decisamente aggressivo. Fa parte dei piccoli film che, accanto ad altri di maggiore sforzo produttivo, hanno contribuito, a cavallo tra gli anni '70 e '80, a creare un'ondata kinghiana nel cinema dell'orrore. Questo partiva con premesse poco attraenti, puntando, come mostro, su un cane tradizionalmente visto come buono, ma si segnala invece per una compattezza stilistica notevole, confermando le qualità già mostrate da Teague nel precedente #Vedi#Aligator. Il film tratteggia con una certa finezza un amaro ritratto della provincia americana e, più in particolare, un caso di crisi coniugale osservato con attenzione senza compiacimenti di maniera. In questo quadro, il cane assassino diventa quasi un elemento soprannaturale, un deus ex machina per il progredire e lo svilupparsi della vicenda psicologica umana. Materializzazione concreta di incubi quotidiani, Cujo è il primo vero cane diabolico della storia del cinema. La seconda metà del film porta a compimento la progressione della suspense, generando una tensione notevole e sapientemente maneggiata