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La figlia di un re delle scarpe ebreo, annoiata e viziata, passa dall'amore per il famoso cantante Gilbert Bécaud a quello per un simpatico ed estroso ladruncolo diventato regista cinematografico. Il XX secolo che la vicenda del film attraversa (anche politicamente) sembra tratto da uno di quei volumi fotografici da rotocalco: convenzionale, superficiale, presuntuoso. Pensieri profondi e digressioni inutili. Prolisso. Uno dei passi falsi di C. Lelouch.