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Nelle cadenze di una ballata popolare fiera e malinconica, come quella cantata da Joan Baez sui titoli di testa e di coda, è la storia della trasformazione di Josef Hillström, operaio svedese emigrato a New York nel 1902, in Joe Hill, cantastorie e pioniere della lotta sindacale, ingiustamente condannato a morte per omicidio e rapina a mano armata e giustiziato nel 1915 a 34 anni. Come nei suoi film precedenti, Widerberg indulge un po' al grazioso e al sentimentale a scapito dell'analisi della presa di coscienza del personaggio ed è un po' schematico nella rappresentazione dei Cattivi Capitalisti, ma sono difetti perdonabili se inseriti nel contesto lirico del racconto di luminosa bellezza pittorica.