JackTorrance (Jack Nicholson), uno scrittore frustrato, assume l'incarico di guardiano di un hotel chiuso per la stagione invernale in una località isolata sui monti e vi si reca accompagnato dalla moglie Wendy (Shelley Duvall) e dal figlioletto Danny (Danny Lloyd). Ben presto, la malefica atmosfera dell'hotel, carica di passato e di suggestione, lo fa impazzire sino a portarlo a tentare di uccidere la sua famiglia. Prescindendo dalla meccanica di una trama prettamente di genere, Stanley Kubrick (1928-1999) costruisce con la consueta genialità un film singolare e affascinante, pieno di innovazioni tecniche e di immagini memorabili. Il peso della frustrazione che fa impazzire Jack Torrance si inserisce e si fonde nelle suggestioni della memoria e nel fascino del passato che, all'Overlook Hotel, acquista una fisicità propria. Lucido e geometrico, non è un film di facili emozioni ed è certamente carente sotto il profilo della suspense, però resta, come quasi tutti quelli di Kubrick, un'esperienza indimenticabile. Jack Nicholson fornisce un ritratto sfaccettato, anche se esagerato, di Torrance in un'interpretazione che ha fatto scuola. Stephen King non fu soddisfatto del tradimento del romanzo operato da Kubrick e lo disse pubblicamente, tanto da occuparsi personalmente della sceneggiatura del remake televisivo di Mick Garris (1997)