Non aprite quella porta 3

Un maniaco assassino che indossa una mostruosa maschera di gomma semina la morte in un teatro, uccidendo due donne con artigli alla Freddy Krueger. Poi fugge impunito. Melanie Beck (Tara Buckman) apprende la notizia alla televisione, ma non può immaginare che tra poco sarà lei a entrare nel mirino del maniaco. Lo capisce quando riceve una minacciosa telefonata anonima, con il maniaco che le promette una morte lenta. Melanie riesce a sfuggire una prima volta all'attacco del killer, entrato in casa sua. La donna finisce comunque in ospedale, ma pensa di essersela cavata. Il killer però non desiste, intendendo colpirla con la massima crudeltà ed efferatezza. L'inizio, con le prove in teatro e l'assassino all'opera tra le quinte, richiama #Vedi#Deliria, ma è solo un'impressione momentanea. I primi delitti vengono orchestrati con buona tecnica e il risultato è interessante, ma il killer è caratterizzato in modo troppo generico e derivativo per incidere. La vicenda riserva qualche piccola sorpresa, ma la suspense non sale mai di tono e il film progressivamente si appiattisce. Naturalmente, il film non ha nulla a che fare con la serie di #Vedi#Non aprite quela porta e il titolo italiano è solo una classica trovata commerciale (che peraltro non ha funzionato molto). Girato in America, a Norfolk e Virginia Beach