Moonwalker

Moonwalker

5,00€
Non disponibile

Etichetta: Titanus
Codice articolo: vfas0256
Categoria: VHS » Film Fantastico
Caratteristiche
Anno: 1988
Regista/Autore: Kramer - Chilvers
Tipologia: Ex Noleggio
Trama

Da Man in the Mirror alla beatlesiana Come together, due performance dal vivo fanno da cornice ad una serie di segmenti che ripercorrono il mito di Michael Jackson. All'interno di uno schermo televisivo passano sequenze tratte dai videoclip dei primi vent'anni della carriera di Jackson: dalla fine dei Sessanta, anni in cui emerge precocemente nella musica pop come leader della band di famiglia Jackson 5, fino alla fine degli Ottanta con la consacrazione da solista e la pubblicazione dell'album Bad. Ogni figura leggendaria del mondo dello spettacolo possiede un tratto distintivo utile a insediarla più a lungo nel Pantheon delle celebrità. Michael Jackson ha la sua moonwalk, passo di danza che emula una “camminata sulla Luna” (e che si dice essere ispirato alle performance di Marcel Marceau). In linea con la leggerezza degli anni Ottanta, quel passo strisciante in cui i piedi sfidano la gravità non è solo il marchio più celebre del “Re del pop”, ma la figurazione in movimento di un'intera estetica. Passo sinuoso, ondulato e contrario al normale senso di marcia, la moonwalk è Michael Jackson ed è gli anni Ottanta, la loro inversione di tendenza, l'andamento ondulatorio delle mode e la leggerezza dei toni dell'effimero e dell'incostanza. Nei primi vent'anni della sua carriera, il genio precoce di Michael Jackson si è mosso con la stessa disinvoltura e la stessa voglia di stupire del suo passo di danza fra performance dal vivo e sovraesposizioni di un corpo in mutamento (black or white?), simulacri d'animazione e trasformazioni in corpi alieni, meccanici e tecnologici. Trattandosi di un patchwork di varie sequenze e immagini assemblate attorno a un lungo segmento pseudo-narrativo, Moonwalker non ha alcuna continuità logica e non trova altra ragione d'essere se non quella di sancire definitivamente il mito di una star musicale all'apice del suo successo. Ma considerando l'attenzione peculiare che Jackson ha sempre riservato alla promozione audiovisiva dei suoi brani, impossibile da contenere nel formato breve concesso dai network televisivi, il film può essere letto anche come un viaggio musicale nell'estetica del videoclip. D'altro canto, Jackson è stato uno dei primi artisti ad impiegare grandi cineasti per la regia dei suoi video (John Landis per Thriller, Martin Scorsese per Bad) e l'evoluzione delle immagini è andata di pari passo con la sua musica e la sua danza. La commistione di generi musicali si sposa così con quella dei generi cinematografici, e se i due clip “d'autore” omaggiavano a La notte dei morti viventi e a I guerrieri della notte, in Moonwalker, vediamo Speed Demon confrontarsi con l'interazione avanguardistica fra umani e cartoon, e il lungo segmento centrale di Smooth Criminal tentare una sintesi bizzarra fra il gangsterismo di Cotton Club e la tecnologia futuribile di Guerre stellari. Quest'ultimo episodio, che in fondo è il nucleo centrale del film e il vero motivo per cui è stato concepito il restante lavoro di montaggio, riflette molti pregi e difetti dell'arte del videoclip. Smooth Criminal sposa infatti una messa in scena raffinata da grande produzione con un'incredibile ingenuità di contenuti, tanto che da far scomparire il messaggio di lotta alla droga di fronte alle roboanti sequenze d'azione. Alcuni segmenti sono di grande valore (su tutti, Speed Demon e Leave Me Alone), ma, al di là dello stupore passeggero, il grande formato di Moonwalker avrebbe potuto ambire ad essere qualcosa di più di un grande contenitore promozionale.

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