Fury

L'ex agente governativo Peter Sandza (Kirk Douglas) si vede soffiare il figlio dall'amico Childress (John Cassavetes) che intende sottoporlo a esperimenti scientifici segreti: il figlio di Sandza ha caratteristiche “speciali” e paranormali. Il rapimento avviene durante l'attacco di finti fedayn in una spiaggia dove Sandza, suo figlio e Childress stanno trascorrendo un periodo di vacanza. Peter sfugge a fatica alla morte e si mette sulle tracce del figlio, sfuggendo ad vari attentati e trovando l'aiuto di Gillian (Amy Irving), una ragazza anch'essa dotata di poteri paranormali e nel mirino dell'ingordo Childress. Il successo di #Vedi#Carrie induce De Palma a realizzare subito un altro film con lo stesso argomento principale, i fenomeni paranormali e le forze psichiche. Questa volta, però, De Palma abbandona il singolo caso patologico per vedere quali potrebbero essere le conseguenze politiche dell'azione di soggetti dotati di particolari poteri: priva così il film del fascino di favola crudele che caratterizzava Carrie, e si ritrova un po' spaesato in un paesaggio popolato di spie e agenti segreti, incerto se puntare sugli aspetti orrorifici o su quelli bondiani. Solo nell'arrembante finale, De Palma recupera in parte il suo talento visivo, orchestrando con sapienza scoppi di violenza distruttiva e tensione narrativa. Purtroppo non basta a salvare il film che, soprattutto a causa di una sceneggiatura banale e di scarso interesse, appare poco ispirato e mediocre, anche in quelle che dovrebbero essere le sue attrattive spettacolari. Solo decorosi Douglas e Cassavetes