L'astronauta Steve West (Alex Rebar) torna sulla Terra dopo essere rimasto esposto ai raggi cosmici in una missione verso Saturno e viene ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Però fugge e comincia a uccidere: il suo corpo è cambiato, come se stesse sciogliendosi progressivamente, ma è diventato fortissimo. Il generale Perry (Myron Healey), preoccupato, spiega la situazione al dottor Ted Nelson (Burr DeBenning). Un pescatore viene ucciso. Una ragazzina avvista il mostro e subito Ted lo cerca munito di contatore geiger, ma trova solo un brandello di orecchio radioattivo appeso a un albero. L'uomo di cera continua la sua fuga selvaggia e disperata e Ted e il generale Perry uniscono le forze con quelle dello sceriffo locale (Michael Alldredge) per ritrovarlo prima che sia troppo tardi. Film raffazzonato, riprende lo spunto de #Vedi#L'astronave atomica del dottor Quatermasse lo arricchisce di dettagli splattere di qualche scena di nudo. Spesso statico e sciatto (la passeggiatona di Ted con il contatore geiger è da antologia dell'insignificante), è evidentemente girato con un budget molto ridotto, ma non è tutto da buttare via. Siparietti comici come quello con gli anziani Edwin Max (al suo penultimo film) e Dorothy Love (al suo ultimo film) sono fiacchi e molti dialoghi espositivi sono girati senza estro, ma il mostro grondante materia fluida è un personaggio di qualche forza drammatica e alcune scene sono singolarmente efficaci, come quella della testa tranciata dal mostro che viaggia in modo sinistramente poetico lungo un corso d'acqua. Famosa ma non per la sua bellezza la corsa in ralenti dell'infermiera grassoccia con tellurici sobbalzi di seno. Luminosa la presenza improvvisa e breve di Cheryl Smith (qui con il nome di Rainbeaux Smith) nel ruolo di una modella riluttante, costretta al topless dal suo lubrico fotografo. Finale in crescendo con svolta patetico-amara