L'Isola del Dottor Moreau

Proveniente da un naufragio, Andrew Braddock (Michael York) guadagna la riva di un'isola dove viene recuperato da Montgomery (Nigel Davenport), che lo porta in un complesso abitativo nella giungla dove vive il dottor Moreau (Burt Lancaster), scienziato che si è allontanato dal resto del mondo dopo essere stato osteggiato dalla comunità scientifica per le sue ricerche. Braddock si rende ben presto conto che le cose sull'isola sono piuttosto strane, dato che Moreau è circondato da servitori che sembrano bizzarri incroci tra uomini e bestie. Tentativo di cinema di serie A (o almeno A2) da parte dell'American International Pictures – casa cinematografica specializzata in exploitation low-budget– è un adattamento del romanzo omonimo di H.G. Wells che punta più sull'aspetto esotico-avventuroso e sulla bellezza degli esterni naturali che sul cupo horror che caratterizzava la primigenia versione di Erle C. Kenton (#Vedi#Island of Lost Souls). Il risultato è modesto, ma non disprezzabile. La scelta in controtendenza di Burt Lancaster nel ruolo dello scienziato pazzo poteva essere brillante, ma Lancaster fa un Moreau garbato e poco incisivo. Michael York è un eroe accettabile, ma un po' troppo di maniera. Barbara Carrera fornisce il fascino esotico, mentre il make-up di John Chambers (Il pianeta dele scimmie) è certamente ottimo per l'epoca, anche se nel blando contesto in cui è inserito non riesce a essere efficace come potrebbe. È tutto un po' troppo prevedibile e a bassa tensione