Un gruppo di naufraghi capitanati dal tenente medico Claude de Ross (Claudio Cassinelli) e composto da avanzi di galera che dovevano essere trasferiti in un penitenziario sbarca su un'isola misteriosa non segnata sulle carte. I superstiti del naufragio sono vittime di strani mostri assassini e ne sopravvivono solo tre. Nell'isola vive anche un certo Rakham (Richard Johnson), che con aria da gaglioffo spadroneggia attorniato da un folto gruppo di servitori di colore e da un'incantevole donna che presenta come sua moglie (ma in realtà non lo è). In più, chiuso in cantina, c'è uno scienziato, padre della presunta moglie di Rakham. Inglobando echi neanche tanto nascosti da #Vedi#L'isola del dottor Moreau, l'intreccio non è complicato come le sue premesse. Dopo #Vedi#La montagna del dio cannibale, Sergio Martino mantiene il tono esotico-avventuroso, ma aggiusta il tiro eliminando la truculenza cannibalica e avvicinandosi di più a un'antica tradizione narrativa anche grazie a un'ambientazione d'epoca che aumenta il tasso rétro e simpaticamente fiabesco della vicenda. I trucchi sono di discreta qualità e l'ambientazione aiuta, ma la storia cade troppo spesso nell'ovvio e nel già visto senza riuscire a tenere un adeguato ritmo narrativo. Discreta la prova di un cast interessante, nel quale spicca il vecchio Joseph Cotten nei panni del biologo degli esperimenti proibiti