Louisiana. Melvin Devereux (John Savage), dopo una visita a New Orleans alla tomba del padre morto da poco viene approcciato da una misteriosa donna che sembra conoscerlo (Sandi Schultz) in mezzo a un corteo funebre a ritmo di jazz. Poco dopo, a un semaforo, ha una breve visione del padre a bordo della sua vecchia auto. Durante il viaggio di ritorno ha un guasto in una zona desolata e ritrova la donna misteriosa che lo sta seguendo e lo porta da un meccanico. Dopodiché scompare e Melvin riprende il suo viaggio, ma prima si trova coinvolto in una pericolosa gimkana con un'auto funebre e poi rimane impantanato in mezzo a un bosco. Il viaggio prosegue per zone deserte e paludose tra continue interruzioni causate dal maltempo. Road movie dell'orrore, si sostanzia principalmente in lunghe riprese di John Savage in macchina alle prese con ricordi, visioni, carri funebri e guai vari. La trama è esilissima, sarebbe bastata appena per un corto, e viene stiracchiata in tutti i modi per arrivare alla lunghezza canonica. Quel che è peggio però è che tutto è mirato per arrivare a un colpo di scena finale così prevedibile da essere un anticlimax in piena regola. Unico momento di riuscita inquietudine è quando il protagonista entra in una cappella mortuaria dove tutti i cadaveri si chiamano come lui. Un John Savage assai imbolsito e apparentemente disinteressato guida un cast non all'altezza, dove Jennifer Loeb riesce comunque a farsi notare per una certa malizia. Soggetto, sceneggiatura e regia di Lucio Fulci, in uno dei suoi film meno riusciti. Prodotto dalla Filmirage. Costumi di Laurette M. Gemser (è sempre lei, Laura Gemser, affascinante protagonista di tanti film)