La Vergine di cera

Un film singolare che è stato fatto passare nella leggenda come quello di più rapida realizzazione della storia del cinema, fatto in tre giorni per sfruttare il residuo contratto di Boris Karloff. La realtà è ben diversa. È vero che la parte con Karloff è stata girata a tempo di record, ma il contesto ha richiesto una lavorazione di mesi per farne un film vedibile. Dopo aver girato i suoi giorni con Karloff, Corman passa il progetto a Coppola, che cerca di finirlo, con Jack Hill incaricato di ruoli tecnici minori. Dopo una serie di malintesi sulle riprese in esterni, girati in piena luce anziché con l'effetto notte, Coppola se ne va per incarichi migliori e Corman affida il progetto a Monte Hellman e Hill per mettere insieme qualcosa di commerciabile. L'ultimo giorno di riprese è di nuovo di Corman. “E questo avvenne circa un anno dopo, voglio dire che ci è voluto circa un anno per mettere insieme la cosa e hanno preso una controfigura per Boris Karloff, Dennis Jakob, che assomiglia a Boris quanto ci assomiglio io” (Jack Hill). Con tutto questo, La vergine di cera è un film che si lascia vedere, nella sua prevedibile approssimazione. Un ufficiale sbandato (Jack Nicholson) in una delle tante campagne napoleoniche è attratto da una misteriosa ragazza (Sandra Knight) che incontra vicino a una scogliera sul mare. Scopre che la ragazza assomiglia alla moglie del barone Von Leppe (Boris Karloff), defunta da vent'anni. L'ufficiale non si perde d'animo e investiga recandosi al castello del barone che, dopo molte reticenze, confessa d'aver ucciso la donna in un accesso di gelosia dopo averla trovata con un altro. Ma la donna, che può essere o non essere un fantasma, continua a tornare. Stock footagea profusione, montaggio disperato e talvolta zoppicante, coerenza interna carente, stridente scontro tra esterni luminosi e realistici e interni in puro stile falso gotico: La vergine di cera è certo tutto questo. Ma è anche un film che, conoscendone le vicissitudini, risulta simpatico nella sua spavalderia e mantiene alcuni efficaci momenti gotici nel più puro stile cormaniano, nebbie basse comprese. Inoltre, la curiosità di vedere un giovane Jack Nicholson (accompagnato dalla allora moglie Sandra Knight) insieme a un'icona dell'horror come Boris Karloff rende il film interessante, al di là dei suoi meriti