Toledo, Spagna. Un gruppo in gita turistica compie un giro tra le bellezze della città, compreso un affresco che rappresenta il diavolo. Lisa (Elke Sommer), una delle turiste, si sente male, come posseduta. Viene trasportata in ambulanza in ospedale, assieme a un prete, padre Michele (Robert Alda), che provvidenzialmente l'ha soccorsa. Mentre rivive in sogno la strana vicenda di se stessa e di una coppia (Eduardo Fajardo e Sylva Koscina) con autista (Gabriele Tinti) che si ferma alla villa di Max (Alessio Orano) e della mamma cieca e apprensiva (Alida Valli), serviti più o meno fedelmente dal maggiordomo Leandro (Telly Savalas), Lisa ha frequenti attacchi di possessione diabolica, che il prete cerca in tutti i modi di combattere. #Vedi#Lisa e il diavolo è uno dei film più personali di Mario Bava che ha potuto girare in grande libertà. Il problema è che il film, agli occhi del produttore Alfredo Leone, si rivela difficile e l'uscita de #Vedi#L'esorcista quando ormai Lisa e il diavolo era terminato spinge Leone a ibridare il film di Bava per farlo rientrare nel filone esorcistico. Bava non è favorevole, ma Leone procede e aggiunge delle scene con Alan Alda nei panni di un prete esorcista, alle prese con Elke Sommer che, vittima del demonio, vomita insulti e liquami verdastri (e si trasforma nella bella Carmen Silva per un insistito intermezzo nudo). Lo stridore tra le due anime del film è notevole e la parte esorcistica è, inutile dirlo, molto meno interessante, anche se in alcuni casi l'integrazione testimonia una certa cura nell'impossibile amalgama (all'inizio, per esempio, la scena del malore di Elke Sommer è ben integrata nel contesto di Lisa e il diavolo). Alcune scene di Lisa e il diavolo sono presenti in versione più esplicita. Naturalmente, se nella versione di Bava il film era un po' criptico e confuso, in questa, con il supplemento esorcistico, le cose peggiorano. Robert Alda è il padre di Alan (divo del Mash televisivo). Per Lisa e il diavolo, vedere la relativa scheda