Inferno

Inferno

15,00€
Non disponibile

Etichetta: Domovideo
Codice articolo: vho0091
Categoria: VHS » Film Horror
Caratteristiche
Anno: 1980
Regista/Autore: D. Argento
Tipologia: Ex Noleggio
Trama

Rose Elliott (Irene Miracle) comincia a credere che l'appartamento nel quale vive a New York sia una delle case delle Tre Madri, tenebrose creature del male. Chiama quindi il fratello Mark (Leigh McCloskey), che vive a Roma, implorandolo di correre in suo aiuto perché ha molta paura di quello che potrebbe accaderle. E ne ha motivo. Inferno è un film ambizioso, nel quale la trama conta relativamente poco valendo più come contenitore di episodi spavaldamente autonomi. Quello che conta nel film non è il “perché” qualcosa accade, ma il solo fatto che accada. I protagonisti potrebbero fare mille cose per evitare di essere uccisi, ma devono comportarsi in modo da innescare la loro distruzione per il solo e sufficiente motivo che altrimenti l'effetto sarebbe perduto. C'è da sottolineare come Argento enfatizzi l'irrealtà delle situazioni o la loro realtà da sogno. I personaggi agiscono quindi come in un sogno, non si comportano razionalmente andando a mettersi da soli in trappole tremende con la stessa tragica ineluttabilità con cui gli avvenimenti si succedono negli incubi: tipica è la discesa di Irene Miracle nel sotterraneo e il suo tuffo nella pozza misteriosa che si apre al suo centro. La donna è spinta a immergersi da qualcosa che certamente non è la sua volontà razionale, oppure è la sua volontà portata alle estreme conseguenze, incurante dell'incolumità personale. E tutto questo è sottolineato dall'assoluta mancanza di altre persone (quel senso di solitudine che c'è spesso negli incubi e ricorre anche nella famosa sequenza onirica d'apertura de Il posto dele fragole di Bergman), dalle scenografie che suggeriscono un senso di strano abbandono e soprattutto da colori che è riduttivo definire fantastici. Quello del colore, dosatissimo e creatore di riusciti effetti irreali e onirici, è uno degli aspetti più significativi e riusciti del film a testimonianza della ricerca di una realtà “alternativa” in scenari solo apparentemente realistici. Pieno di diabolico sarcasmo (la scena con Sacha Pitoëff è degna di Ambrose Bierce) e di invenzioni, non riesce a evitare qualche banalità e soffre per un cast che alterna attori bravi e di buona resa (sottilissima la partecipazione di Gabriele Lavia) con altri assai mediocri, tra cui soprattutto il blando protagonista Leigh McCloskey. Però è un film importante, nel quale Argento, al massimo della sua fortuna commerciale, si è voluto liberare dalle necessità narrative per dare libero sfogo al suo talento visuale

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