Il Messia del Diavolo

Una giovane ragazza, Arletty (Marianna Hill), torna nel villaggio natio in cerca del padre, un pittore surrealista. Questi però è scomparso e la ragazza si rende conto di essere capitata nel bel mezzo della diffusione di una piaga mortale che, dovuta a un misterioso e infernale messia, rende gli uomini simili a zombie cannibali. Il film è un vero capolavoro di bizzarria visuale, capace di creare genuini momenti di straniato terrore, soprattutto quando inscena il disagio provocato dal lento scivolamento di una situazione normale in una situazione orribile senza che per la vittima vi sia la possibilità di reagire. Tre scene sono particolarmente significative: una è ambientata in un cinema dove una ragazza scopre con crescente terrore che gli spettatori sono mostri; un'altra vede una diversa ragazza cercare aiuto in un supermercato e trovarlo invaso da esseri sanguinari; nella terza una ragazza cerca un passaggio e, sfortunatamente, lo ottiene. Tutto il film è immerso in un'atmosfera di orrore surreale come i quadri abbandonati dal pittore scomparso. Il film non è esente da pecche e nel suo complesso non è all'altezza delle sue parti migliori, con alcune svolte sbrigative e figurativamente poco efficaci, ma è senz'altro un piccolo gioiello per l'originalità degli spunti. Buona in particolare l'interpretazione di Anitra Ford. Huyck e Katz sarebbero diventati famosi come sceneggiatori di American Graffiti, ma il fiasco di Howard e il destino del mondo avrebbe poi stroncato la loro carriera