Il Fantasma dell'Opera

Il Fantasma dell'Opera

12,99€
Non disponibile

Etichetta: Medusa
Codice articolo: dho0099
Categoria: DVD » Film Horror
Caratteristiche
Anno: 1998
Regista/Autore: Dario Argento
Tipologia: Nuovo
Trama

Parigi, fine Ottocento. Un bambino abbandonato, salvato e allevato dai topi nelle fogne di Parigi, diventa, una volta cresciuto, il Fantasma dell'Opera (Julian Sands). Il Fantasma, che vive nei sotterranei del teatro ed è tuttora in ottimi rapporti con i topi, si innamora della giovane cantante Christine Daaé (Asia Argento) e decide di aiutarla, a tutti i costi, nella sua carriera. Sulla ragazza ha però messo gli occhi anche il giovane barone Raoul De Chagny (Andrea Di Stefano). Curiosa trasposizione del romanzo di Leroux, presenta notevoli carenze, non bilanciate da stranezze gratuite che non giovano alla credibilità del film. Tra tutte, la strana macchina messa a punto dal cacciatore di topi nei sotterranei. Il cacciatore la guida per pochi secondi e, senza alcun intervento esterno, finisce contro una roccia e prende a vagare per i sotterranei: è vero che c'è una funzione narrativa, perché altrimenti il cacciatore non vedrebbe il Fantasma con Christine, ma è comunque un tocco comico-grottesco che stona con la greve serietà di gran parte del film, Nadia Rinaldi esclusa. Il vero problema è che per essere un melodramma romantico, il film non riesce a dare il senso della passione, del dramma. Le motivazioni dei personaggi non emergono, tutto è meccanico, dato per scontato. Christine si innamora senza motivo del Fantasma appena lo vede, poi, ancora una volta senza ragione, lo odia (d'accordo, lui è un tantino pervertito e fa certe cose con i topi, ma questo lei lo scopre dopo); poi si innamora di Raoul ma torna a preoccuparsi del Fantasma: e tutto senza uno sviluppo drammatico e psicologico del personaggio. Neanche il Fantasma ha serie motivazioni: apprendiamo che decide di far cantare Christine in luogo di Carlotta (Nadia Rinaldi) e a questo scopo ammazza delle persone, ma sembra un puntiglio più che una cosa seria. C'è cura nella rappresentazione, ma non c'è scopo, se non quello di rifare per l'ennesima volta questo dramma orrorifico. C'è rispetto della fonte, ma non la capacità di rinnovarla, dandole una ragione d'esistere, quel qualcosa di diverso che avrebbe giustificato la sua nascita in un mondo che di Fantasmi dell'Opera ne ha già visti parecchi. D'accordo, il Fantasma, a differenza delle precedenti incarnazioni, non è sfigurato, ma questa circostanza resta esteriore e non basta a dare una caratterizzazione di novità al film, che si risolve in un sentito omaggio a un'opera che ha evidentemente colpito e segnato Argento, ma non ha saputo ispirarlo

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