Dracula padre e figlio

Dracula (Christopher Lee) ha un figlio, Anacleto (Bernard Menez), avuto da Herminie (Catherine Breillat). Il figlio però non è per nulla all'altezza del padre e alla tenera età di 200 anni, portati peraltro benissimo, non ha ancora dato un “morso” completo. Non è questo l'unico cruccio di papà: il comunismo sta mettendo a dura prova i privilegi aristocratici e i Dracula sono costretti a emigrare. Il babbo diventa un famoso attore di film horror in Inghilterra, mentre il figlio non se la cava molto bene a Parigi. Un film in coproduzione determina il reincontro di babbo e figlio che si trovano, però, in concorrenza per una donna. Le parodie di film di vampiri sono fin troppe, ma questa è gradevole e punteggiata di buon umorismo, con il grande vantaggio di avere, nel ruolo del vampiro principale, Christopher Lee che se la gode nel riprendere la sua parte più famosa (l'aveva già fatto in #Vedi#Tempi duri per i vampiricon Rascel, ma qui tutto è più consapevole e divertito). Molinaro, inoltre, conosce bene i tempi della commedia e trae vantaggio da una buona sceneggiatura che ha diverse idee originali, non ultima quella di fare del vampiro un attore cinematografico per incrementare il gioco di immedesimazione con Christopher Lee. Un punto debole è Bernard Menez, il comico che dovrebbe reggere il gioco e che invece è qui abbastanza blando. Catherine Breillat sarebbe diventata famosa come regista di film controversi (Romance è forse il più famoso)