Devonsville, 300 anni fa. Tre donne accusate di stregoneria sono avviate a un brutale destino da un gruppo di giustizieri: la prima, Jessica Maulding (Morrigan Hurt), massacrata dai maiali; la seconda, Mary Platt (Barbara Cihlar), bruciata sulla ruota di un carro fatta rotolare per un declivio; la terza, Rebecca Parsons (Leslie Smith), bruciata sul rogo. Devonsville, nel presente. Walter Gibbs (Paul Willson) uccide Sarah Louise (Joanna Andruss), la moglie malata, premendole un cuscino sul volto. Poi ha un'orribile visione. Jenny Scanlon (Suzanna Love), nuova maestra, arriva a Devonsville. Il dottor Warley (Donald Pleasence) ha capito che Sarah Louise è stata soffocata, ma pur facendolo comprendere con disprezzo a Walter, che chiede il certificato per l'assicurazione, non fa nulla per rivelare la verità. Matthew Pendleton (Robert Walker jr) e Jenny fanno conoscenza nella drogheria di Walter, subito ripresosi dal dolore della vedovanza. Il dottor Warley sta studiando le vicende dell'Inquisizione perché è vittima di una maledizione che risale a quei tempi e gli escono vermi dal corpo. Walter ha visioni di Jenny nuda. Altre donne arrivano a Devonsville: Monica (Deanna Harris), dj alla radio locale, e Chris (Mary Walden), ecologista venuta per studiare l'inquinamento della zona. Tutte e tre le nuove venute hanno visioni progressiste e la retriva comunità locale le disapprova cominciando a pensare che siano la reincarnazione delle streghe uccise esattamente tre secoli prima. Il concetto che sta alla base del film e che Lommel vuole trasmettere è evidente: la grettezza e la superstizione generano mostri ma la diffidenza verso la diversità genera mostri peggiori. L'approccio può sembrare contraddittorio perché da un lato Lommel condanna l'Inquisizione e le sue crudeltà, dall'altro sottende che la stregoneria fosse reale, dando conseguentemente una giustificazione alla sua repressione. Ma Lommel in realtà va oltre, mostrando la ristrettezza mentale di chi dovrebbe rappresentare il Bene e la positività delle presunte streghe, animate da ideali progressisti e democratici, con un rovesciamento sostanziale delle posizioni che rende ancor più criminale la repressione. Limiti di sceneggiatura nell'approfondimento dei personaggi e qualche incertezza narrativa rendono meno efficace l'impatto complessivo dell'opera che, dopo una preparazione attenta, appare un po' sbrigativa e meccanica nelle conclusioni. Suzanna Love, all'epoca moglie di Lommel, recita con la sua efficace aria trasognata. Robert Walker jr e Donald Pleasence hanno dei modesti cameo piuttosto inconcludenti