Demoniaca

Namibia 1989. Un uomo uccide e disseziona una donna che si sentiva trascurata dal marito. Ben Mokorub (Zakes Mokae) è il poliziotto incaricato del caso: secondo l'anatomopatologo si tratta di una questione legata a rituali magici. In effetti il colpevole, scomparso, è un demone capace di cambiare forma, dedito all'eliminazione delle persone “tristi, solitarie y finali”. Wendy (Chelsea Field), una casalinga sudafricana amareggiata per il suo ménage matrimoniale, lascia il marito Mark (Rufus Swart) e si inoltra nel deserto, finendo per incontrare il demone delle sabbie, incarnato. Joe Niemand (John Matshikiza), esperto di magia tribale, spiega a Mokorub che il demone sceglie come vittime coloro che intimamente vogliono morire: così lui potrà ritornare nel mondo ultraterreno dal quale è stato escluso. Film arcano e misterioso, presenta un'originale figura demoniaca radicata nella tradizione dell'Africa meridionale, notevole variazione sul tema dell'omicidio rituale e della magia primordiale, già toccati con esiti terribili in #Vedi#City of Blood. Qui siamo su un altro e più elevato livello: Stanley, sudafricano di nascita, riesce a evocare atmosfere senza tempo, con sapienza e passione, in una storia semplice e allo stesso tempo complessa, ricca di suggestioni e di pathos. Il senso di solitudine e di disperazione degli umani è speculare a quello provato dalla figura soprannaturale, anch'essa esclusa dalla vita, come le sue vittime. Le ambizioni sono molte e il risultato non è pienamente all'altezza, ma, pur con qualche difetto strutturale, il film resta un valido epigono della tradizione horror britannica che cerca di innovare in modo sostanziale, prendendo spunto da un vero caso di omicidio e punteggiando il racconto di precisi riferimenti politici. Purtroppo è anche un film sfortunato: problemi produttivi (il fallimento della casa produttrice) e distributivi l'hanno portato inevitabilmente all'insuccesso e, quel che è peggio, la versione comunemente in circolo (anche in Italia) è tagliata di una ventina di minuti. Richard Stanley (1966), che si era fatto notare, giovanissimo, con il teso thriller fantascientifico Hardware (1990), avrà la carriera segnata dall'insuccesso di Demoniaca e dal successivo licenziamento, per divergenze creative, dall'incarico di regista de #Vedi#L'isola perduta (1997), poi terminato da John Frankenheimer, scomparendo sostanzialmente – e speriamo solo temporaneamente – dal panorama cinematografico. Molto brava Chelsea Field