Pur non essendone responsabile, dopo la morte per annegamento di un suo allievo un insegnante vedovo dà le dimissioni e, lasciato l'unico figlio in un collegio, va a Tokyo. Si rivedono 12 anni dopo quando, diventato a sua volta insegnante, il figlio sta per sposarsi. Da una sceneggiatura scritta con Ikeda Tanao e Yanai Takao nel 1937 (ideologicamente in linea con i Principi di politica nazionale, breviario etico ufficiale del 1937 in cui il buddismo è ibridato con il nazionalismo e il dovere di obbedire allo Stato), Y. Ozu trae un film l'unico da lui diretto negli anni di guerra che gli appartiene interamente nei temi, nelle forme, nel tempo quieto e contemplativo dell'azione, impregnata di una malinconia nient'affatto passiva o rassegnata che è per Ozu come il profumo della condizione umana. (J. Lourcelles). Tra le scene memorabili quella dell'incontro del protagonista e di un suo collega con un gruppo di ex allievi. Da noi trasmesso da RAI3 sottotitolato.