Cannibal ferox

Una studentessa di antropologia, Gloria Davis (Lorraine De Selle), deve raccogliere la documentazione per la sua tesi sul cannibalismo: la sua idea è che il cannibalismo non esista né sia mai esistito. Per provare la sua teoria si imbarca in un viaggio nella giungla assieme al fratello Rudy (Danilo Mattei) e all'amica Pat (Zora Kerowa), diretta a un villaggio di nome Manyoka. La loro jeep rimane impantanata nella giungla e devono proseguire a piedi. Incontrano Mike (Giovanni Lombardo Radice) e Joe (Walter Lucchini), che affermano di essere stati attaccati dai cannibali. Ma forse non la raccontano giusta e l'orrore che segue ha origini diverse. È l'ultimo dei cannibal movie di Umberto Lenzi e, pur in un contesto poco verosimile nelle premesse e nello svolgimento, presenta aspetti narrativi ingegnosi e una buona caratterizzazione dei personaggi soprattutto per l'interpretazione di alcuni attori tra i quali spicca per bravura e concitazione Giovanni Lombardo Radice che tratteggia un altro dei suoi psicopatici terrificanti e terrorizzati. Zora Kerowa è nel cast con una delle tante grafie del suo nome. Lenzi dirige con la consueta professionalità impiegando in discreta quantità gli effetti sanguinolenti che sono una caratteristica del genere. Il concetto, un po' ipocrita visto il contesto in cui è espresso, è simile a quello di #Vedi#Cannibal Holocauste cioè che la violenza indigena è provocata da quella dei bianchi “civilizzati”. Vabbè. That's exploitation