Blob fluido mortale

Una piccola meteora precipita nei pressi di una cittadina americana. Un vecchio si avvicina per vedere di che cosa si tratti. Toccandola con un rametto, vede la meteorite aprirsi: ne esce una sostanza vischiosa che risale sul pezzo di legno fino alla sua mano. Due giovani fidanzati, Steve Andrews (Steve McQueen) e Jane Martin (Aneta Corsaut), trovano il vecchio in evidente difficoltà, con il braccio aggredito dalla strana sostanza aliena, e lo sottopongono alle cure del dottor Hallen (Steven Chase), il medico locale. Steve indaga sul luogo del contatto per raccogliere indizi, ma quando torna dal dottore vede che la massa gelatinosa è cresciuta e lo ha incorporato, insieme al vecchio. È l'inizio di un incubo. Fantahorror vivace e inventivo che introduce un mostro minaccioso e silenzioso, diventato un prototipo indimenticabile (anche il mostro di #Vedi#X contro il centro atomico era una specie di blob, ma molto meno ficcante). Inserito in un contesto juvenile horror, molto in voga all'epoca, riesce a mantenere costante la tensione e a introdurre personaggi discretamente caratterizzati che aiutano a rendere avvincente la narrazione. Il blob in sé è un'invenzione fantastica, realizzato molto bene, capace di invadere qualunque luogo e di penetrare ovunque, come nella scena, famosissima, dell'irruzione nel cinema dove, nel buio della sala, fagocita gli spettatori ignari. Colori rutilanti anni '50 e un cast nel quale primeggia un giovane Steve McQueen, alla vigilia della fama. Il seguito, inedito in Italia, è Beware! The Blob diretto nel 1972 nientemeno che da Larry Hagman (il J.R. di Dalas), mentre il remake è#Vedi#Il fluido che uccide. Oggi, in Italia, il film è famoso soprattutto perché compare nella sigla del programma televisivo Blob, a cui ha dato il nome