Un Ettaro di cielo

In un paesetto della Bassa padana, durante la fiera annuale, Severino Balestra, fantasioso venditore ambulante, affitta il cielo a lotti, per un compenso modesto, a un gruppo di vecchietti così ingenui e sempliciotti che, non vedendo l'ora di prenderne possesso, decidono di morire subito in acqua. Non ci riescono. Esordio del romagnolo Casadio, ex critico d'arte e documentarista, sulla scia di Fellini. Non a caso per questa picaresca favola padana, appello ai diritti della fantasia, s'è preso due suoi abituali collaboratori: Ennio Flaiano in sceneggiatura (con Ugo Guerra) e il musicista Nino Rota. È una bolla di sapone, che resiste, però, intatta sino alla fine, senza un carico eccessivo di simboli, cioè senza prendersi troppo sul serio. Al fianco di un Mastroianni in forma c'è una Schiaffino cui si addice un versetto del Cantico dei cantici: "soave e maestosa come Gerusalemme".