Tre passi nel delirio

Tre episodi tratti dai racconti di Edgar Allan Poe. In Metzengerstein, la ricca e malvagia contessa Frederica (Jane Fonda) è innamorata del cugino ma, respinta, ne provoca la morte ordinando l'incendio della fattoria in cui si trova. Un misterioso cavallo nero sarà l'artefice del suo destino. In Wiliam Wilson, William (Alain Delon) è un giovane ufficiale austriaco che deve vivere avendo costantemente a che fare con un suo misterioso doppio che vuole condizionarne le azioni, impedendogli di volgersi al male. In Toby Dammit, Toby (Terence Stamp) è un attore inglese in Italia per partecipare a un film, ma, perennemente tra i fumi dell'alcol, vaga tra incontri e conferenze stampa che lo disgustano. Perciò fugge verso un inquietante incontro. Ambizioso film che riunisce tre dei registi più in voga all'epoca, permettendo loro di affrontare con la massima libertà i racconti di Edgar Allan Poe. Il risultato è diseguale, ma sicuramente originale e interessante anche perché i racconti prescelti sono tra i meno utilizzati al cinema. Roger Vadim non riesce ad andare oltre la bizzarra idea di accostare i due fratelli Fonda, perdendosi in calligrafismi banali. Meglio Louis Malle che affronta il tema del doppio, affidandosi alla gelida icona di Alain Delon e riuscendo a trarre atmosfere inedite e inquietanti, anche se il finale è poco convincente. Molto meglio Fellini che crea un autentico capolavoro, spiazzante e allucinato, aiutato dall'ottima interpretazione di Terence Stamp. Immerso in un ambiente liquido e onirico, è una divertente satira sul mondo del cinema e una spaventosa metafora della morte