In una strada solitaria in mezzo al deserto texano, sotto una pioggia battente, Jim Halsey (C. Thomas Howell) dà un passaggio a John Ryder (Rutger Hauer), uno sconosciuto che si rivela essere un killer psicopatico pronto a vantarsi con lui dei suoi delitti. Con una brusca manovra, il malcapitato Jim riesce a far cadere fuori il Killer dall'auto e a fuggire. Ma la sua fuga sembra non dover finire mai perché le tracce lasciate dal killer continuano a perseguitarlo e i morti si accumulano, mentre la polizia arriva alla conclusione che il colpevole è proprio lui. Jim cerca invano di convincerla e si sottrae alle sue grinfie solo grazie all'intervento omicida di Ryder. E la caccia ricomincia, spietata. Partendo da un classico timore dell'uomo comune (dare un passaggio a un autostoppista), Robert Harmon costruisce, grazie anche a una vivace sceneggiatura di Eric Red, un thriller orrorifico incalzante e spietato che alla fine, come in #Vedi#Halloween, si colora di metafisico e di soprannaturale. Rutger Hauer trova il ruolo della sua vita assieme a quello in Blade Runner, naturalmente e colora di gelida follia la figura inquietante dell'autostoppista, mentre C. Thomas Howell, destinato a essere l'eterno aspirante al trono del divo direct-to-video (conteso con Jeff Fahey), è perfetto nel ruolo del giovane qualunque che piomba a capofitto in un incubo mortale. Delicato e sensibile è il ritratto della ragazza che lo aiuta, reso con efficacia da Jennifer Jason Leigh. Teso e privo di momenti morti, il film ha lasciato il segno. Stranamente, Robert Harmon si è perso per strada finendo a lavorare prevalentemente per la televisione: sarebbe tornato ad atmosfere simili con Highwaymen (2003), un thriller vivace, ma discontinuo. Anche la carriera dello sceneggiatore Eric Red non è degna di nota anche se, come regista, Red ha firmato l'ottimo e nerissimo Le strade dela paura (1989) e come sceneggiatore il buon neovampirico #Vedi#Il buio si avvicina e il thriller urbano Blue Steel Bersaglio mortale (1990)