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Schermaglie tra due fratelli: uno (De Filippo) attivo titolare di una sartoria ecclesiastica, e l'altro (Totò) ozioso gaudente che, sperperato il patrimonio, si fa pagare debiti di gioco e di donne dall'avaro fratello Pio. Scritto da Edoardo Anton, Castellano & Pipolo con un umorismo un po' pecoreccio, è ravvivato dal duetto dei due protagonisti con macchiettoni che hanno colore, vivacità meridionale e arguzia (Signori si nasce e, modestamente, io lo nacqui). Il film è intriso di tristezza. La rivista, lo spettacolo per eccellenza, è irrimediabilmente in crisi; Totò e con lui Mattòli è disposto a mettere in gioco anche la tomba purché lo spettacolo continui (S. Della Casa).