Sexy jeans

David (Derrel Maury) arriva nella scuola superiore di una cittadina americana e ritrova il vecchio amico Mark (Andrew Stevens) che lo presenta agli amici e alla fidanzata Theresa (Kimberly Beck). David non tarda ad accorgersi che il gruppetto è composto da bulli attaccabrighe e diventa amico di una delle loro vittime predilette. Intanto gli amici di Mark, guidati da Bruce (Ray Underwood), tentano di violentare Mary e Jane (Cheryl Smith e Lani O'Grady), mentre invano Theresa cerca di fermarli. Interviene David che li sistema facilmente pestandoli di brutto. Tra David e Theresa nasce una forte simpatia, ma anche questa diventa una complicazione perché Mark li sorprende a fare il bagno nudi insieme. Così lascia campo libero a Bruce e gli altri che provocano a David un incidente sul lavoro. Ma dopo è il loro turno di morire in strani incidenti. È un film che descrive l'ambiente scolastico come una terra di frontiera dove solo i forti sopravvivono e inscena un dramma che diventa horror per la violenza e l'efferatezza della parte principale, dopo un'introduzione in cui la tensione cresce fino al punto di rottura. Ma quando le cose sembrano seguire un percorso scontato avviene la svolta bizzarra che rende più interessante il film: nel vuoto creatosi con la scomparsa dei bulletti, si scatena la lotta per il potere da parte delle ex vittime. Una visione pessimistica e ambigua, ma inconsueta e che narrativamente funziona, facendo lievitare la situazione sino al parossismo finale, nel quale si ha un'ulteriore rivolgimento, stavolta però piuttosto deludente. Tra gli attori si notano Andrew Stevens (figlio di Stella), agli inizi di una lunga carriera nel cinema di serie B come attore, produttore e regista, Robert Carradine (figlio di John e fratello di David e Keith) e Cheryl Smith (con il suo altro nome, Rainbeaux), qui biondina angelica. Derrel Maury fa un protagonista sufficientemente tosto e Kimberly Beck una eroina sufficientemente tormentata. Rene Daalder è un regista interessante e poco prolifico: il suo film più noto è il fantascientifico Habitat – non entrate (1997)