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Oppresso da un padre iracondo ma soprattutto da una madre possessiva a livelli morbosi, un giovane ebreo è in grosse difficoltà nei rapporti con le donne. Trasposizione cinematografica non riuscita del romanzo di Philip Roth Lamento di Portnoy (1969): la sceneggiatura è piatta ed edulcorata, la regia nulla. Tra i bravi interpreti, male usati, spicca la sensuale K. Black.