Sapore di donna

Michaela (Ava Gardner) è una donna ricchissima, di età matura e con la paura di invecchiare. Si circonda di giovani uomini che ne sfruttano la ricchezza in cambio di disponibilità.Tom (Ian McShane), l'ultimo di questi, si innamora di una ragazza, Janet (Stephanie Beacham). Appresa la cosa, Michaela lascia del tempo a Tom per decidere, pensando che sceglierà lei e la sua ricchezza. Ma non è così e Michaela ricorrerà a maniere forti e torbide. Adattamento moderno di un racconto del folklore scozzese, è l'unica regia dell'attore Roddy McDowall (1928-1998), che ha percorso una carriera pluridecennale, dal bambino di Torna a casa Lassie con Liz Taylor all'ammazzavampiri del film omonimo e oltre. Questo film è singolare, pervaso da un'atmosfera malsana, certamente non del tutto riuscito, ma interessante e bizzarro. Ava Gardner mette a disposizione il suo status di star per il ruolo nevralgico di una specie di maga che tenta di piegare, attraverso lusinghe e ricchezze, la debole volontà di uomini che anelano all'amore vero, ma non vogliono pagarne il prezzo. Lento e descrittivo nella parte introduttiva, si anima in un finale allucinato che tiene fede alle premesse. Ottimo il gineceo che attornia e in parte contrasta Ava Gardner, composto da Stephanie Beacham, Joanna Lumley, Jenny Hanley, Madeline Smith e Sinéad Cusack. Girato nel 1969, bloccato dal fallimento della casa produttrice, ripreso da Roddy MacDowall per la post-produzione nel 1971 e finalmente distribuito senza molta enfasi