In un triste paese fuori dal mondo l'apatico Karrer sopravvive con espedienti più o meno loschi e chiude le sue giornate al bar Titanic. Ingolosito dalla giovane cantante che lì si esibisce, con la complicità dell'amico Willarski, proprietario del bar, riesce ad allontanarne il marito e se la porta a letto. Tra i quattro nasce una contorta rete di rapporti affettivi, interessi economici, ricatti. 5° film del regista, il 1° in cui si vale della collaborazione dello scrittore László Krasznahorkai. In 10 anni Tarr ha messo a punto il suo dispositivo espressivo (piani-sequenza, dilatazione del tempo, l'atmosfera che conta più dell'intreccio), alimentato da una tragica visione del mondo e dell'umanità: Racconta la caduta, un mondo dove tutto la luce, gli oggetti, il clima, gli interni, i volti, la musica trasuda di sofferenza, di fatiscenza (A. Signorelli).