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Dal romanzo Le Train di Georges Simenon. Nel maggio 1940, mentre la Francia sta per essere occupata dai tedeschi, su un treno diretto a sud-ovest s'incontrano e si amano una ricca ebrea e un elettrotecnico sposato. Arrivati a destinazione, si lasciano. Tre anni dopo la Gestapo li riunisce. Attraverso una storia del tempo di guerra (con frequenti inserti di cinegiornali in bianconero) si fa un discorso sulla società francese degli anni '70 con i suoi interdetti morali, sociali, pseudoreligiosi. Granier-Deferre è un buon direttore d'attori. Difficile sottrarsi all'emozionante finale.