Nel buio da soli

Durante un blackout causato da un sovraccarico di corrente per un concerto rock, quattro maniaci pericolosi – tra cui Frank (Jack Palance) e Byron (Martin Landau) – evadono da un innovativo manicomio criminale con l'intenzione di punire il nuovo medico, Dan Potter (Dwight Schultz), responsabile, secondo loro, della scomparsa del loro vecchio e amato medico curante, che credono ucciso da Potter e invece è stato semplicemente trasferito. I quattro arrivano alla casa dove vive Potter con la sua famiglia, sempre più decisi a fare giustizia. Appartenente al florido sottogenere dei pazzi in libertà, il film è indeciso se essere un horror o una parodia, e si chiude senza sciogliere il dilemma. Diretto in modo piatto da Jack Sholder, senza particolare suspense, riesce comunque a piazzare qua e là qualche scena intelligente e vivace, aiutato da un ottimo cast di vecchie glorie, tra le quali spiccano Donald Pleasence nel ruolo del rilassato direttore del manicomio e Jack Palance, inquietante psicopatico