Malaspina

A Napoli Maria ama Andrea, ma si lascia corteggiare da Gaetano. Da lui provocato, Andrea sfregia Gaetano e finisce in carcere. Scarcerato per amnistia, scopre che Maria s'è data a battere, diventando la favola del quartiere col soprannome di Malaspina (titolo di una famosa canzone di Cioffi e Fusco) e si dà al vino. Arricchito con la borsa nera, Gaetano chiede in moglie Maria che accetta, ma poi si chiude in convento come novizia. Armato di revolver, Gaetano affronta Andrea. Girato alla carlona dal vero e con gente vera, il film ebbe tanto successo popolare a Napoli e in Campania che il suo produttore Roberto Amoroso (1901-1994) contese al regista concittadino Fizzarotti il merito di averlo ideato, scritto, filmato e diretto. Riaprì, comunque, nel secondo dopoguerra il filone delle cinesceneggiate napoletane. “Sì, effettivamente, c'era del neorealismo, ma più che intenzionale, era stato originato dall'assoluta mancanza di mezzi” (T. Amoroso).