L'Ora che uccide

New York. Il cadavere nudo e ammanettato di una donna viene recuperato dalle acque dell'Hudson. Un uomo che si trova da solo in una piscina improvvisamente buia dopo essere stato tirato sott'acqua viene ammanettato per un piede alla scaletta in modo da impedirne la risalita e causarne la morte. E anche un operaio muore dopo essere finito in manette. La polizia pensa a un serial killer. Larry Weeks (Norman Parker) è un poliziotto che si diverte a fare lo standup comedian, ma deve abbandonare i suoi lazzi per occuparsi degli omicidi. Il suo capo, il tenente Cullum (Kenneth McMillan), vuole tenere la stampa all'oscuro, ma un giornalista televisivo (Perry King) promette a Larry un'opportunità come comico, e lui si sbottona. Virna (Elizabeth Kemp), licenziatasi da un posto di cameriera, si dedica a tempo pieno alla pittura, ma la sua amica infermiera Muriel (Barbara Quinn) le rivela che la donna pescata nel fiume è stata una delle modelle dei suoi disegni. Psycho thriler che punta su toni dimessi e realistici, con particolare accento sulle procedure poliziesche. Ma in questo contesto inserisce un elemento morboso e irrazionale rappresentato dalla pittrice e dalle sue visioni che spiazzano sottilmente il realismo quasi televisivo della storia e le danno maggiore spessore. Non trascendentale comunque lo sviluppo narrativo e non troppe le sorprese. I personaggi sono prevalentemente stereotipi, ma sono interpretati con efficacia da un cast di buona professionalità nel quale spicca il volitivo Perry King nel ruolo del classico giornalista a caccia di scoop. Curioso è il personaggio del poliziotto con la passione della comicità, originale e riuscito