Il dottor David Bruce Banner (Bill Bixby) fa la gioia dei sarti della zona: tutte le volte che si arrabbia si trasforma in Hulk (interpretato da Lou Ferrigno, già Mr. America), un mostro dalla pelle verde e dalla forza fisica dirompente che prima di entrare in azione si straccia le vesti diventate bermuda e camicie per poppanti. Il fumetto Marvel Comics della premiata ditta Stan LeeJack Kirby, pubblicato per la prima volta nel maggio del '62, diventa telefilm partendo dai medesimi antefatti (gli stessi di molti supereroi): lo scienziato investito da radiazioni che gli fanno subire una mutazione. La polemica antimilitaristica delle strips viene tuttavia stemperata: l'eroe in questione viene lanciato contro i malviventi e le ingiustizie di fine anni '70. Al bando anche i personaggi che circondavano Hulk nei fumetti (l'amico Rick Jones, la compagna Betsy Ross e il generale Talbot), alla stessa stregua dei super cattivi che avevano reso Batman (1966) ancora più camp. Jack Colvin interpreta Jack McGee, il reporter del National Register che crede Hulk un assassino, che nutre dei sospetti sulla doppia identità del dottor Banner ma non ha alcuna prova per dimostrarlo. Gli zompi al ralenti dell'omone verde sono assai simili a quelli de La donna bionica (1976): non è un caso che il produttore esecutivo, Kenneth Johnson, sia lo stesso per entrambi i serial. Non volevamo tradurre in tv l'ennesimo fumetto ha spiegato Johnson abbiamo piuttosto messo l'accento sulle problematiche psicologiche della doppia identità alla Dottor Jekyll e Mr. Hyde. Lo schema della serie è preso in prestito dal telefilm Il fuggiasco (1963): anche BannerHulk sono in fuga (da McGee), in ogni episodio aiutano qualcuno in difficoltà (così come il dottor Kimble), sanno che la loro salvezza dipende da una strada alternativa (in questo caso una sostanza che riesca a controllare gli impulsi del protagonista, mentre Kimble per scagionarsi dall'accusa di uxoricidio doveva trovare il vero assassinio). Colvin e Bixby sono altresì registi di qualche puntata. Joe Harnell compone la colonna sonora. Sebbene nel telefilm il supereroe non pronunci alcuna parola, Hulk avrebbe dovuto parlare in alcuni spot inglesi, salvo essere fermato in extremis dall'Universal con il fine di non rovinare la sua immagine (al posto della sua voce vennero inseriti dei sottotitoli). Tra le guest-stars di passaggio si riconoscono Sherman Hemsley e Kim Cattrall. Se il comunicato stampa dell'MCA recitava che la serie vuole trattare filosoficamente un punto mai raggiunto: la difficoltà dell'uomo nel controllare i demoni dell'anima, il quotidiano inglese The Sun gli rispose per le rime nel 1978: non sembrava possibile che potesse esistere una fiction più stupida de L'uomo di Atlantide, invece.... Nello stesso anno della fine della serie nel 1992 l'NBCha prodotto una versione a cartoni animati; il serial conta tuttavia tre film-tv sucessivi al the end: nel 1988 (in cui il nostro incontra il collega supereroe Thor), nel 1989 (questa volta il gigante verde s'imbatte in Daredevil) e nel 1990 (nel quale si ipotizza la morte di Hulk con l'idea di farlo risorgere in un sucessivo tvmovie che non si è mai girato per via della scomparsa di Bill Bixby); nell'estate del 2003 il supereroe di Stan Lee é zompato sul grande schermo con il volto di Eric Bana, davanti alla cinepresa di Ang Lee.Leopoldo Damerini e Fabrizio Margaria