Durante una sosta su un isolotto deserto una giovane donna scompare misteriosamente. Con una delle sue amiche il suo amante architetto percorre la Sicilia alla sua ricerca, ma finiscono per dimenticarla. Un giallo alla rovescia, non soltanto per la scomparsa di Anna, data e non spiegata, ma per i meccanismi narrativi che tendono alla dispersione, alla dilatazione, alla lentezza. Le psicologie rarefatte dei personaggi lasciano il posto agli eventi, alla scoperta delle cose, delle atmosfere, del paesaggio (da Lisca Bianca al barocco di Noto) che è "una componente non solo indispensabile, ma quasi preminente" (M. Antonioni) e simboleggia il vuoto strutturale e indistinto dove "nulla di ciò che viene detto, raccontato o visto, è vero e verificabile" (G.P. Brunetta). 5 mesi di travagliate riprese. Soltanto il subentro del produttore Cino Del Duca permise il loro completamento. Splendida fotografia in bianconero di Aldo Scavarda. Premio speciale della giuria, Fipresci e Jeune Critique a Cannes e Nastro d'argento 1961 alla musica di Giovanni Fusco. Premi ai Festival di Salonicco, Vancouver e dei critici di New York e Parigi. Denunciato per oscenità e offesa al pudore della Procura di Milano che ordinò il "velatino" (l'oscuramento) di 5 scene incriminate.