Elisabeth, biologa, e Simon si amano profondamente. Simon torna a vivere dopo qualche momento di morte apparente. Quando, tempo dopo, muore veramente, Elisabeth gli promette di raggiungerlo. Scritto da Jean Gruault che nel 1979 fornì a Truffaut il libretto di La camera verde sul culto dei morti, è il più semplice dei film di Resnais: monocorde, lineare, tutto tenuto su una nota alta, interpretato da 4 infallibili attori tra cui spicca S. Azéma. Sostenuto dalle musiche dissonanti di H.W. Henze, il fulmineo racconto è scandito da 51 inquadrature vuote (in nero o blu cupo che soltanto una volta sfuma nel celeste, spesso percorsi da fiocchi di neve) di durata variabile. Il tema romantico dell'amore che dura oltre la morte è svolto nei termini laici di un razionalismo materialistico che non esclude né la pietà né l'utopia.