L'Albero del male

Los Angeles. La bambina di una coppia che aveva chiamato una babysitter tramite l'agenzia Guardian Angels scompare, sacrificata a un albero sacro nel corso di una cerimonia druidica. Tre mesi dopo, un'altra coppia, Phil (Dwier Brown) e Kate (Carey Lowell), si rivolge alla stessa agenzia. La babysitter prescelta muore in un incidente, ma come sostituta arriva Camilla (Jenny Seagrove) che si inserisce subito molto bene. Ma Camilla ha un segreto che si palesa quando, portato il piccolino al parco, viene aggredita da tre teppisti e lei li sistema portandoli all'albero sacro che li fa fuori. Phil apprende dalla mamma della prima bambina che a rapirla era stata proprio Camilla, che ha un piano terribile in mente. L'impasto tra antiche cerimonie, alberi sacri, babysitter diaboliche, perversioni e morbosità sessuali aveva tutto per funzionare, vista anche la presenza di un autore come William Friedkin alla regia. Eppure nel film non funziona quasi nulla. Tutto risulta pretestuoso e pretenzioso, quando non ridicolo. Certo, Jenny Seagrove è sensuale e generosa nel ruolo della babysitter, ma non riesce a salvare il film. E neanche l'impegno di Friedkin a cercare soluzioni visive movimentate può bastare. Il problema principale è la sceneggiatura, piena di assurdità e priva di tensione