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Torna l'agente detto il Tigre per sgominare una banda neonazista chiamata Orchidea che sta preparando un complotto contro il governo della Guyana. Stesso schieramento del precedente, con C. Chabrol alla regia e R. Hanin attore e sceneggiatore, stessa esasperazione dilatata del genere poliziesco, stessi preziosismi stilistici, stesso modesto risultato. L'abuso dello zoom è un indizio di pigrizia o di menefreghismo nella regia.