La storia del dirigibile Italia che il 24 maggio 1928 sorvolò il Polo Nord e precipitò sui ghiacci dell'Artide e dei soccorritori sovietici e norvegesi che impiegarono due mesi per raggiungere la tenda rossa, rifugio degli otto superstiti. Prodotto dalla Mosfilm e dalla Vides di Roma, scritto da Ennio De Concini con la collaborazione di Richard Adams e Nicola Badalucco, ha la struttura di un processo a Umberto Nobile (1885-1978), comandante della spedizione, nelle forme di uno psicodramma, istruito da un gruppo di fantasmi guidati dal famoso esploratore Roald Amundsen (1872-1928), perito nelle ricerche dell'Italia. Pur essendone il motore dialettico, questo processo è la debolezza del film che non manca di meriti nella parte cronachistica, nella puntigliosa ricostruzione ambientale, nel lirico senso della natura e dei grandi spazi (fotografia di Leonid Kalanikov), nel ritmo febbrile e trascinante di alcune sequenze tra cui la partenza del rompighiaccio da Leningrado con la citazione del ponte sulla Neva da Ottobre di Ejzentejn. Accanto a Finch (Nobile), Connery (Amundsen) e agli altri la Cardinale fa la figura dei cavoli a merenda. Esiste un'edizione russa di 143 minuti.