La Storia Ufficiale

Buenos Aires, 1983. Moglie di un ricco funzionario di regime (Alterio), Alicia (Aleandro), insegnante di storia in un liceo, ha un dubbio: sua figlia adottiva potrebbe essere figlia di desaparecidos. Comincia il suo doloroso cammino per scoprire la verità. Scritto con Aida Bortnik, quello di Puenzo è un film politico che ha la forma, i toni, le cadenze di un racconto intimista. Affronta il tema dalla parte del “fascismo quotidiano”: rispettabile, benpensante, in doppiopetto. Regista competente, ma accademico con frenata inclinazione all'enfasi, Puenzo ha due qualità indiscutibili: la direzione degli attori e la sagacia descrittiva della ricca borghesia di Buenos Aires. N. Aleandro, attrice teatrale di classe internazionale, dopo anni di esilio tornò in Argentina per questo film. Ebbe, ex aequo con Cher, il premio dell'interpretazione femminile a Cannes 1985. A dire la sua valentia, basterebbe il dialogo con l'amica Anna (Villafañe), ex-torturata. È un film che fa onore all'Argentina. Premio Oscar 1986 per il film straniero, l'unico vinto da un film latinoamericano.