La Porta Sbarrata

Susannah (Carol Lynley), insieme con il marito Mike (Gig Young), torna nel Norfolk per prendere possesso della vecchia casa di famiglia dalla quale manca dall'età di quattro anni. Trovano un clima che non è dei più favorevoli: la casa è preda di una maledizione e gli abitanti del villaggio sono strani e ostili. La premessa rispecchia quindi in pieno l'ascendenza lovecraftiana (il film è tratto da un'opera di Lovecraft e del suo seguace August Derleth), ma lo svolgimento la perde di vista via via. Gli omicidi si susseguono, banalmente realizzati, e si mescolano ai tentativi di violenza carnale di un balordo teppista (Oliver Reed) e agli avvertimenti angosciati di una vecchia zia (Flora Robson). E dietro una porta sbarrata c'è un segreto che, rivelato, spiegherà tutto, anche se la rivelazione non sarà di quelle che sconvolgono. Lento, soggettivamente (per lo spettatore) lunghissimo e drammaticamente privo di qualsiasi tensione, il film ha qualche momento solo nella descrizione dell'ambiente rurale a volte inquietante e comunque chiuso e ostile. Accompagnato da una poco appropriata colonna sonora “jazzata”, è un incontro poco riuscito tra Lovecraft e il cinema, anche se, in ogni caso, la prova di un interessante cast è buona